Il segmento testuale Eugenio Montale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 111Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 756
Brano: [...] cultura. Nei suoi articoli si faceva strada l’intuizione che dietro il mito « rivoluzionario » fascista si nascondeva in realtà una dittatura capitalistica borghese (v. Antifascismo giovanile e studentesco).
« Campo di Marte »
Nel 1938, insieme ad Alfonso Gatto, Pratolini fondò la rivista Campo di Marte (edita da Vallecchi), che riuniva forze vive della cultura fiorentina e italiana. Ad essa collaborarono, tra gli altri, Giansiro Ferrata, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Vittorio Sereni, Sandro Penna, Mario Luzi, Leonardo Sini sgalli, Piero Bigongiari, Carlo Bo.
In « Campo di Marte », Pratolini trasferì i motivi populistici già manifestati nel « Bargello », con in più il proposito di discutere a un livello più alto i problemi della cultura e dell’arte. In realtà, l’uso di un linguaggio prevalentemente ermetico vanificava in buona parte tali intenti, ma la rivista restava significativa testimonianza della situazione di isolamento e crisi in cui veniva a trovarsi quel gruppo di intellettuali sotto la soffocante cappa imposta dal regime. [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 824
Brano: [...] studi. Impiegatosi alla Rinascente, venne licenziato in quanto organizzatore ed esecutore di uno sciopero. In quel periodo collaborò come critico a « Roma e Provincia ». Nel 1926 fu assunto come geometra dal Ministero dei lavori pubblici e assegnato al Genio civile di Reggio Calabria.
Nel 1929, invitato a Firenze da Elio Vittorini (che gli era cognato, avendone sposato una sorella) conobbe Alessandro Bonsanti, Gianna Manzini, Arturo Loria ed Eugenio Montale. Per interessamento di Bonsanti, nel 1930 alcune liriche di Quasimodo uscirono sulla rivista « Soiaria ». Nello stesso anno le edizioni di « Soiaria » pubblicarono la sua prima raccolta di poesie (Acque e Terre), dalla quale emergeva la trattazione, concreta e mitica allo stesso tempo, della natia Sicilia. Nel 1931 fu trasferito al Genio civile di Imperia. A Genova conobbe Camillo Sbarbaro e collaborò alla rivista genovese « Circoli », per le cui edizioni nel 1932 uscì Oboe sommerso. Nello stesso anno Quasimodo vinse il Premio dell’Antico Fattore.
Nel 1934, per interessamento di Angiolo Si[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 408
Brano: Vittorini, Elio
Da destra: Elio Vittorini ed Eugenio Montale (v.) al caffè delle Giubbe Rosse in Firenze (primi anni Trenta)
favorì in Vittorini una più concreta presa di coscienza politica. Fino ad allora nella sua produzione letteraria aveva mantenuto, di fronte alla realtà, un atteggiamento inquietamente profetico di rifugio nella metastoria, senza una precisa comprensione dei motivi ideologicopolitici su cui il regime si fondava. Ne facevano fede II garofano rosso pubblicato a puntate su “Soiaria” nel 1933, e Viaggio in Sardegna, pubblicato nel 1936, due opere oscillanti tra la tentazione autobiografica e il mitologismo folclorico. Nel 1938, sul[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 56
Brano: [...]anti perché alimentate dalla collaborazione di lavoratori, di intellettuali e di semplici cittadini che il giornale cercava nei Comuni, nelle formazioni partigiane, nei Consigli di fabbrica, nei comitati di scuola e in tutti gli enti collettivi. Esso ebbe così numerosi collaboratori, di varia estrazione sociale e diverso orientamento politico. Vi scrissero naturalmente anche noti esponenti della politica e della cultura, quali Piero Calamandrei, Eugenio Montale, Vincenzo Saba, Cesare Luporini, Giuseppe Rossi, Pietro Nenni, Attilio Piccioni, Renato Bitossi, Enzo Enriquez Agnoletti, Eugenio Artom, Tristano Codignola, Riccardo Bauer e altri. Direttore responsabile del quotidiano dall’11.8.1944 al 5.2.1947 fu Piero Compagno, con Romano Bilenchi redattore capo dal 2.10.1945. Sulle pagine del giornale venne quindi a dispiegarsi un impegno politico e culturale tutto proteso a sorreggere e a diffondere fra le masse la linea dei C.L.N.
Due giorni dopo la Liberazione del Nord, il giornale scriveva: « Il C.L.N. si è rivelato, come noi abbiamo sempre pensato[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 332
Brano: [...]enza viene vissuta all'interno di orizzonti culturali, morali, stilistici, di poetiche e di forme espressive, caratterizzate da mediazioni e soluzioni estremamente sottili. Basta pensare alle poesie 193746 di Giuseppe Ungaretti (Il Dolore, 1947); a Parole (193334) e Ultime cose (193543) e 1944 di Umberto Saba, appartenenti agli anni più duri del fascismo e della persecuzione razziale (e raccolte poi nel Canzoniere, 1945); alle poesie «civili» di Eugenio Montale degli anni Quaranta (in La bufera, 1946); a quelle di Salvatore Quasimodo e di Alfonso Gatto e di Cesare Pavese; o ad altre ancora di Sergio Solmi e Giorgio Caproni, Vittorio Sereni e Franco Fortini, Pier Paolo Pasolini e Roberto Rover si, ecc.
Il quesito, insomma, se e in che modo questi poeti « abbiano cantato la Resistenza », risulta assai scarsamente utile e produttivo. Le opere e gli autori che possono oggi autorizzare un discorso sui contenuti, sono da cercare semmai tra i minori, gli epigoni, i « neorealisti » nel senso più ristretto e limitativo della parola, che riempirono di sé e[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 244
Brano: [...]motivi, i fini cui s’ispirava la rivista che agitava i migliori fermenti deH’antifascismo culturale. Fra i collaboratori più assidui o più in vista furono, oltre al Gobetti, Santino Caramella (portato a indirizzare « Il Baretti », scomparso il suo fondatore, verso interessi più letterari e filosofici), Natalino Sa pegno, Umberto Morra di Lavriano, Mario Fu bini, Mario Gromo, Giacomo Debenedetti, Guglielmo Alberti, Arrigo Cajumi, Armando Cavalli, Eugenio Montale, Sergio Solmi e Augusto Monti che resse le sorti della rivista negli ultimi tempi, incoraggiando a collaborarvi Italo Maione, Leone Ginzburg, Massimo Mila. « Il Baretti » fu l'ùltima rivista d’alto impegno culturalecivile che potè proclamare e svolgere, sia pure in limiti sempre più ristretti, una battaglia che era sostanzialmente rivolta contro
il fascismo « identificato con la provincia italiana »: i suoi eredi furono, in misure diverse, « La Cultura » e «Soiaria» (v.).
F.An.
Barge
Comune di circa 8.000 abitanti in provincia di Cuneo, situato ai piedi delle Prealpi che delimitan[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 723
Brano: Croce, Benedetto
Benedetto Croce
nelli, Emilio Cecchi, Cesare De Lollis, Guido De Ruggiero, Luigi Einaudi,, Guglielmo Ferrerò, Giustino Fortunato, Tommaso Gallarati Scotti, Carlo Antonio Jemolo, Ugo Guido Mondolfo, Luigi Salvatorelli, Matilde Serao, e successivamente da Corrado Alvaro, Antonio Banfi, Corrado Barbagallo, Filippo Burzio, Piero Calamandrei, Gaetano De Sanctis, Francesco Messineo, Eugenio Montale, Giorgio Pasquali, Gaetano Salvemini. In polemica con il manifesto fascista redatto da Giovanni Gentile, con il quale da questo momento la rottura diviene aperta e totale, si riconosce l’errore di aver sostenuto il fascismo, sperando che « mercé di esso, nuove e fresche forze sarebbero entrate nella vita politica, forze di rinnovamento e (perché no?) anche forze conservatrici ». E si riafferma, contro la « caotica » e inafferrabile « religione » del fascismo, « la nostra vecchia fede: la fede che da due secoli e mezzo è stata l’anima dell’Italia che sorgeva, dell' Italia moderna; quella fede [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 197
Brano: [...]aggior parte degli altri militari ».
tutte le discussioni, interessato a tutti i problemi vivi e alle fortune della cultura e degli studi in Italia, nemico della retorica e del luogo comune, delle affermazioni non provate e non documentate, amante della ricerca della verità nella realtà delle cose. Ebbero inizio le trattative editoriali: sono di allora i primi contatti con scrittori, studiosi e scienziati (Luigi Salvatorelli, Pietro Pancrazi, Eugenio Montale, Enrico Fermi, tra gli altri).
E.Ni.
Bibliografia: Processo al Terzo fìeich, a cura di Paolo Pardo, Roma, 1962; Dossier Eichmann, Roma, 1961; È lui, Eichmann, Milano, 1961.
Einaudi, Casa editrice
La Giulio Einaudi editore venne iscritta alla Camera di Commercio di Torino come ditta individuale il giorno 15.11.1933. I primi uffici furono aperti nello stesso palazzo in cui aveva avuto sede « L’Ordine Nuovo » di Antonio Gramsci.
I primi libri uscirono nel 1934: erano opere di economia e di politica, legate agli interessi de La Riforma Sociale, diretta da Luigi Einaudi (v.), la riv[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 592
Brano: [...]mocratici ed educativi. Stava ultimamente curando la revisione del secondo volume delle opere di Piero Gobetti e le « Lettere dal carcere » di Camilla Ravera,
P.Sp.
Opere principali: Storia del Gallo Sebastiano, 1941: Diario partigiano, Torino, 1956.
Gobetti, Centro studi
Istituto fondato a Torino il 16.2. 1961 per iniziativa di Giorgio Agosti, Barbara Allason, Franco Antonicelli, Alessandro Galante Garrone, Aldo Garosci, Carlo Levi, Eugenio Montale, Augusto Monti, Franco Venturi. L'importante realizzazione aveva avuto avvio concreto fin dall’anno precedente, in occasione delle celebrazioni per il 35° anniversario della morte di Piero Gobetti (v.). L’Istituto ha sede in via Fabro, al n. 6, nella casa dove Gobetti trascorse gli ultimi anni della sua vita. Dispone di una biblioteca che raccoglie opere e documenti relativi alla figura di Piero Gobetti e, più in generale, riguardanti il movimento operaio e antifascista torinese. Su questi stessi temi vengono anche organizzati conferenze e dibattiti e viene promossa una attività di ricerca at[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 593
Brano: [...]esa al potere del fascismo la rivista assunse un carattere più marcatamente battagliero e venne frequentemente sequestrata.
Arrestato il 6.2.1923 sotto l’accusa di « complotto contro lo Stato », Gobetti fu rilasciato alcuni giorni dopo, ma venne poi nuovamente arrestato nel maggio e ancora rilasciato. Malgrado la persecuzione poliziesca, in aprile fondò una casa editrice che, nel volgere di alcuni anni, pubblicò opere di Enrico Pea, Papafava, Eugenio Montale, Adriano Tilgher, Curzio Malaparte.
Come scrive Paolo Spriano, alla vigilia della crisi Matteotti, Gobetti aveva raggiunto una profonda convinzione: che il movimento operaio con le sue forze politiche e le sue energie rivoluzTonarie fosse l’unica base seria per una resistenza e una lotta antifascista. L’1.6.1924, in un telegramma spedito al prefetto di Torino, il capo del governo Benito Mussolini ordinava testualmente di « vigilare » per « rendere nuovamente difficile vita questo insulso oppositore governo e fascismo ». Il 9 giugno l’abitazione di Gobetti venne perquisita, senza alcun mand[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Eugenio Montale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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